17 febbraio 2016
Il viaggio continua e finalmente arriviamo nella capitale!
Pechino (Beijing, che in cinese vuol dire "capitale del nord"), la città dell'ordine, dell'equilibrio e dell'armonia, è formata in realtà da quattro città, una interna all'altra, separate da mura che coprivano una lunghezza di 67 km. A nord si trova la Città Tartara, dove risiedevano i Manciù, i cui soldati presidiavano le difese della città. All'interno è la Città Imperiale, dove abitavano i funzionari impegnati con la Corte. Al centro della Città Imperiale è collocata la Città Proibita, dove risiedeva l'Imperatore con la sua Corte. A sud infine sta la Città Cinese dove viveva la popolazione a cui era proibito l'accesso alle altre tre.
Ancora oggi nelle sue strutture e con la magnificenza dei suoi palazzi Pechino è come la volle l'imperatore Young Lo, vissuto 500 anni fa. E nonostante sia stata messa a ferro e fuoco dalle truppe anglo-francesi nel 1860 e sia stata teatro della rivolta dei Boxer contro le legazioni straniere nel 1900, a parte qualche aspetto contraddittorio, appare inconfondibile e straordinaria.
Ci svegliamo immersi in una nebbiolina leggera, se non fosse per l'afa sembrerebbe novembre: lo smog colpisce inesorabile. Andiamo alla Grande Muraglia o Muraglia dei diecimila li, alla quale si accede dal passo di Badaling. C'è un fiume di turisti: nella nebbia in cui sfuma il profilo della muraglia, essa viene resa visibile dagli abiti delle persone che la riempiono tutta. Se è vero che i cinesi sono quasi due miliardi, è anche vero che un miliardo è qui! Poesia poca: un gran vociare e un grande sgomitare. Mi affaccio dopo essere salita un pezzetto: come un serpente di pietra, la muraglia sale e scende seguendo le ondulazioni del terreno in uno scenario montuoso che appare magnifico anche se così poco netto.
Meglio è per un uomo morire combattendo:
ma uno come può reggere il peso degli oppressi
mentre aiuta a costruire la Grande Muraglia?
La Grande Muraglia è senza fine, corre per tremila li, sulla terra.
(Li Po)
In effetti quante vite umane sarà costato costruire questo muro? Nessuno di coloro che ha dato la vita perché l'impero celeste avesse il suo imponente scudo di pietra, poteva immaginare che un dio pietoso avrebbe fatto in modo che questa fosse l'unica opera umana visibile dalla luna.
immagini dal web |
Lo so, lo so che non è affatto vero che la Grande Muraglia sia visibile dalla luna, ma non è bello crederlo? perché che i poveri cinesi siano morti come le mosche per costruirla, purtroppo è vero...
La nostra gita prosegue verso la grande vallata delle tombe degli imperatori Ming. Tredici imperatori della dinastia Ming (1361-1644) sono sepolti con le loro mogli e concubine in questa vallata circondata dai monti Tien-Show. Le tombe si confondono col paesaggio, sparpagliate nella vallata. Vi si accede per la "Via delle Anime" che si snoda per 7 km da un porticato in marmo bianco a cinque arcate. Lungo la via si ergono grandi statue di pietra: leoni, unicorni, cammelli, cavalli, mandarini. L'unica tomba visitabile è quella dell'Imperatore Wang Li, morto nel 1620: è un ipogeo senza decorazioni con tre troni, delle giare e dei bauli.
Ultima tappa della giornata è il Palazzo d'Estate o Giardino della Coltivata Armonia. Fu costruito dall'Imperatore Qianlong a partire dal 1750 e poi restaurato dall'Imperatrice vedova Cixi, dopo l'invasione anglo-francese e la rivolta dei Boxer che lo danneggiarono. Il restauro fu fatto grazie al dirottamento di fondi pubblici destinati alla flotta imperiale... la sapeva lunga l'Imperatrice! Entriamo attraverso la Porta Orientale e ci arrampichiamo fino al Tempio delle Virtù Buddiste, proprio al culmine della Collina della Longevità. Da qui scendiamo, attraverso una serie di gallerie coperte e passando per il Palazzo delle Nuvole Ordinate, fino alla Galleria dell'Amore, decorata con scene della mitologia cinese. Si dice che se una coppia l'avesse percorsa tutta chiacchierando, poteva poi decidere se fidanzarsi. La galleria costeggia il lago Kunming, su cui sembra galleggiare, fino ad un isolotto, uno splendido ponte a 17 archi. Alla fine della galleria c'è la barca di marmo dove Cixi prendeva il tè e riceveva i dignitari di corte. Per fortuna qui siamo stati tranquilli, niente orde di cinesi e visitatori. Il cielo grigio si apre agli ultimi raggi di sole che strappano bagliori incantati all'acqua del lago: nel palazzo ormai silenzioso lascio uno spiritello a mescolarsi coi fantasmi di imperatori e schiavi.
A Pechino ci sono ristoranti eleganti e accoglienti, spesso monotematici: quello dove si mangia l'anatra laccata, quello specializzato in ravioli o in zuppe... il mio pancino, provato dalla cucina cinese, sceglie le zuppe ;)
ZUPPA
DI POLLO, MAIS E VERMICELLI DI GRANO
200
g di petto di pollo
100
g di mais
1
pezzetto di zenzero fresco
1
spicchio d'aglio
100
g di noodles
1
cipollotto
brodo
vegetale q.b.
olio
salsa
di soia
Tagliate
il petto di pollo a striscioline. Tritate lo zenzero con l'aglio e il
cipollotto e fate rosolare il tutto con 1 cucchiaio d'olio. Aggiungete il
petto di pollo e fatelo colorire, quindi unite il mais e coprite a
filo con il brodo. Fate cuocere per una decina di minuti e unite i
noodles. Quando saranno cotti, profumate con un cucchiaio di salsa di
soia e servite ben caldo.
Per questo post, mi sono servita del libro di Francesco e del mio diario di viaggio. Le foto dei collage del Palazzo d'Estate e delle Tombe dei Ming sono in parte mie, in parte prese dal web.
io qui ci son stata 12 dopo di te ^____^ e queste visite le ricordo ancora molto bene comprese peró di orde di turisti e cinesi e con la stessa nebbiolina ... o smog? preferisco non saperlo :-))
RispondiEliminacomunque la Cina é affascinante speriamo capiscanoo di darsi da fare per abbattere lo smog velocemente, in primis per loro.
Ti lascio anche questa ricetta che non é cinese ma lo é il prodotto con cui ho sperimentato ^____^
RispondiEliminaNon posso mancare agli appuntamenti con il tuo viaggio in Cina e anche oggi mi sono fiondata a capofitto tra le righe del tuo racconto :)
RispondiEliminaUn bacio
Che piatto fantastico, alla sola lettura degli ingredienti mi è venuta l'acquolina :-P
RispondiEliminaBravissima Carla e felice pomeriggio <3
ADORO I RACCONTI DEI TUOI VIAGGI, COSI' COME I TUOI MERAVIGLIOSI PIATTI!!!BACI SABRY
RispondiEliminaInteressante questa zuppa, immagino molto gustosa !
RispondiEliminaGià, incredibile pensare cosa l' uomo si può immaginare di poter fare . . . la grande muraglia, una delle costruzione più pazzesche del mondo!! Questi posti sono meravigliosi un mondo completamente diverso, voglio andarci, devo vederlo con i miei occhi!!
RispondiEliminaBuona questa zuppa, mi piace un sacco!
Un abbraccio e buona serata!!
ma che bello Carla ci fai sempre sognare:))))
RispondiEliminail piatto è ottimo e particole...
come stai? tutto bene?
ti abbraccio a dopo:)
Che ricetta sfiziosissima e che meraviglioso viaggio.
RispondiEliminaUn bacio
Marina
Un viaggio maestoso ed invitante così come il piatto che l'accompagna. Un bacione
RispondiEliminaUna zuppa molto gustosa, per me un perfetto piatto unico!!!
RispondiEliminaBellissimo post tra viaggi e piatti gustosi! Un saluto ps. anche i carciofi.. slurp!
RispondiEliminaBellissima ricetta...sono stata a Shangai x lavoro, ma non ho potuto visitare nulla!!!
RispondiEliminaogni tanto anche noi facciao piatti etnici e spesso cinesi e giapponesi...ma sicuramente mangiarlo lì....vuoi mettere!!!? baci
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