La sopa de calabaza e l'Argentina

27 novembre 2013

Ciao cari amici, stasera vi porto in Argentina, dove mi aspetta LINDA per il nostro giro del mondo in 80 giorni :) Se ci volete raggiungere, QUI trovate tutte le regole per partecipare.


Questa è una tappa che aspettavo con impazienza, perché questo paese così lontano da noi è stata la patria adottiva di molti parenti dalla parte di mio papà, che sono andati là a cercare fortuna, alcuni si sono fermati, altri sono tornati. Ci sono ancora lontani parenti laggiù... Anche il fratello di mio papà, il mio carissimo zio Carlo, c'è stato, subito dopo la guerra, ed è tornato che io ero piccola. Lui per me è sempre stato lo zio delle meraviglie, proprio perché veniva da lontano e portava con sé racconti che sapevano di favola. Zio Carlo è il papà dei miei cugini Silvia, che sta a Torino ed è l'autrice dei panini e delle meringhe di cui parlo anche nel blog, e che andrò a trovare nel prossimo weekend, e Andrea, il cuginone per antonomasia. Io sono stata la prima, e per ora l'unica, della terza generazione della mia famiglia a mettere piede in Argentina e ci sono stati momenti, in quel viaggio, nei quali mi sentivo inspiegabilmente emozionata. Un momento in particolare, alle cascate di Iguazù. Mio zio, che lavorara come geometra, partecipò alla lottizzazione di alcune zone di foresta nel territorio di Misiones allo scopo di coltivarle e costeggiando il rio Paranà arrivò a Iguazù. Zio Carlo ha lasciato ai suoi figli e a me uno splendido racconto di questa magica avventura, inserita in una storia della nostra famiglia che è per noi una memoria preziosissima. Le cascate sono uno spettacolo impressionante: sono alte fino a 70 metri con un fronte di più di due chilometri, lungo il corso del fiume Iguazù. Sono scesa lungo la Garganta del Diablo, una profonda gola, e sono risalita fino a vederle dall'alto, ma il primo incontro è avvenuto di notte, quando ci sono arrivata da sopra per una passerella, lungo la quale si cammina sentendo sempre più forte il rombo dell'acqua che cade; raggiunta finalmente la terrazza panoramica, mi sono accorta che le lacrime mi rigavano la faccia, ero tesa come una corda di violino e per tutta la strada avevo cercato di mettere i piedi su orme lasciate da altri; sospesa su quello strapiombo, nella luce della luna, ho sentito che zio Carlo era con me e mi teneva la mano come quando, appena tornato dall'Argentina, qualche mattina mi accompagnava a scuola...


IGUAZU'
PATAGONIA - IL LAGO ARGENTINO
PATAGONIA - IL GHIACCIAIO PERITO MORENO
TERRA DEL FUOCO - CANALE DEL BEAGLE
PENISOLA DI VALDEZ
BUENOS AIRES


La ricetta che vi lascio è una zuppa che più volte ho mangiato in Patagonia, nelle sere fredde e ventose, per scaldarmi, anche il cuore, di ricordi. 

SOPA CREMA DE CALABAZA 

2 cipolle
2 carote
400 g di zucca pulita
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di farina
brodo vegetale
olio, sale

Tritate la cipolla e l'aglio e fateli soffriggere con un po' d'olio, poi unite la zucca e la carota pulita, tagliate a cubetti. Cospargere con la farina, mescolare bene, quindi unite brodo sufficiente a coprire il tutto. Fate cuocere circa 30 minuti. Passate al mixer, regolate il sale e servite.




Il recipiente che vedete nelle foto è il contenitore per il mate, che si fa con piccole zucche, appositamente trattate per poter contenere questa bevanda tipica argentina: si chiamano proprio calabaze.

Mando questa ricetta, comfort food per eccellenza, al contest di SILVIA e FABIO




e alla cara STEFANIA, con la piccola annotazione che avere un blog ha per me anche il significato di poter consegnare agli amici, pur se virtuali, angoli della mia vita :) 




Ciao a tutti, vi abbraccio, a presto!

13 commenti:

  1. Ciao carla, sai la foto è stupenda! che bella sembra una cartolina!grazie del tuo racconto...e naturalmente della tua buonissima crema!comunque io ancora mal di testa...non vedo l'ora che tutti vadano a dormire così mi riposo un pò!ti abbraccio simona

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  2. che belle foto! e che bei ricordi!
    prendo subito il link di questa deliziosa zuppa per inserirlo nel post della tappa!
    un abbraccio Linda

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  3. Ciao Carla! Finalmente è arrivata sera...come stai? Stanca?
    Che bello quello che hai scritto...è vero ci hai regalato un'interessantissima ricetta (che appena mi capita una zucca a tiro proverò...per la felicità dei miei nanetti!) ma soprattutto ci hai regalato un pezzetto di te, della tua vita, della tua storia...e questo è molto bello...molto coinvolgente...

    Un abbraccio grande e sogni d'oro
    Monica

    P.S.
    Novità sulla nostra uscita a tre??!!
    Spero presto...

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  4. Ciao Carla, che emozione leggere il tuo racconto! Sai che la Patagonia è uno dei miei sogni nel cassetto? ....Chissà se riuscirò mai ad andarci! Buonissima la tua SOPA CREMA DE CALABAZA , vorrei provarla con la nostra zucca, mi sono copiata la ricetta!
    Buona serata
    Giusy

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  5. Ciao amica, che bel post emozionante... grazie per aver condiviso i tuoi ricordi con noi, anche la foto di te con lo zio è bellissima <3 Questa zuppa è davvero confortante, ottima con zucca e carote. Un forte abbraccio e sogni d'oro, tvb <3

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  6. che bei ricordi!! a proposito anche io ho il mate in pele però!! ti scalda il cuore si, questa zuppa!! e ..io ti mando un caldo abbraccio!!!
    bacio

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  7. Che bellissimo post e che belle foto ci hai regalato .....per non parlare della ricetta di oggi , semplicemente fantastica !!!!
    Bacioni e buona notte!

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  8. Ciao CE. Hai descritto così bene la tua visita alle cascate che mi sono venuti i brividi e vole andare immediatamente su google per vedere le cascate; e invece subito dopo ho visto che già le avevi messe. Deve essere stata una cosa portentosa. Devo dire che veramente con le descrizioni dei tuoi viaggi ci o mi fai partecipare un pochino come se ci avessi partecipato anche io. Continuo a fantasticare con i tuoi viaggi. Bellissime esperienze. Pensa che quando io ho incominciato ad andare fuori dall'Italia, unico viaggio all'estero Londra, avrei dovuto andare nel Michigan a trovare i miei parenti emigrati a suo tempo dalla Sardegna; e proprio in quell'anno ho conosciuto mio marito, mannaggia a lui! ahahaahhahaa il quale, per mille ragioni, non viaggia più. Per questo mi aggrappo a mia figlia per le mie piccole escursioni e godo virtualmente dei suoi viaggi. Ciao un bacio a presto

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  9. Ah la Terra del Fuoco che fuoco non ha, i ghiacciai spettacolari immagini stupende come pure il tuo racconto che ci fa conoscere qualcosa di più di te. Certamente scalda cuore e...budella (scusa) questa meravigliosa zuppa preso buona nota.Io ho parenti un pò in tuttoil mondo perchè la famiglia di mia nonna materna ungherese erano 11 sorelle che si sono diramate tra Europa e America e anche America Latin a, Purtroppo da quella vole di generazioni nuove nate li ormai sono diventate 3 e quindi ci si perde sia come lingua e come ricordi quando i vecchi se ne vanno. Pazienza. Un abbraccio grazie di tutto e buona serata.

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  10. Grazie di aver condiviso una cosa così bella sul tuo blog. Il racconto e la ricetta sono davvero speciali.
    L'ho inserita nel contest :)
    A presto,
    Silvia

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  11. Che bella questa zuppa e questo giro del mondo!!! Mi piace!La prox volta andiamo in....bacii

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  12. Una ricetta perfetta per questo freddo...e un post davvero personale ed emozionante...invidio il tuo viaggio perché l'america latina mi affascina da sempre....e massimo dell'invidia...possiedi una bombilla (ho imparato il termine leggendo del Che...)!!!!!!!!!!!!

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  13. grazie Carla Emilia per la deliziosa ricetta accompagnata da tenerissimi ricordi, ecco ora anche io ti ricorderò sempre con il visetto vispo e curioso che si ha da bambini. Scusami se arrivo solo ora, ma prima ero fuori casa e ora un pò malatuccia. Un bacione cara

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