15 settembre 2011
Cari amici, nonostante la pesantezza della giornata (e sono solo le 15) sono contenta. Intanto perché ho vinto un altro contest e quando vinco mi sento felice come una bambina che vince la gara di catechismo o quella di verbi :D e poi perchè una volta di più ho capito che mi volete bene. Mi rendo conto che pensare al blog, a cosa postare, cucinare per questo, aspettare di leggere i vostri commenti, venire a trovarvi a casa vostra, molto spesso dà un senso alla giornata, che altrimenti sarebbe monotona. Quindi GRAZIE, soprattutto a chi prima di me si è accorta che avevo vinto e mi aveva già fatto un mare di complimenti.
E allora ecco qua
il mio buffo risotto con le patate e un grosso naso si è aggiudicato il 1° premio!
Grazie anche a Tania e alla fondazione Theodora.
E siccome, non c'è niente da fare, i contest mi attizzano, sono pronta per un'altro.
Dopo le emozioni da bere, le emozioni da cucinare...
Qui vado sul sicuro perché per me l'emozione in cucina è fare la pasta.
Da piccola vedevo mia nonna che con gesti precisi immergeva le mani nella farina e poi aggiungeva le uova e cominciava a lavorare prima piano e poi con maggior vigore, finché quell'intruglio molliccio, diventava uno splendido impasto, sodo ed elastico, che poi tirava con un matterello lunghissimo in un lenzuolino sottile sottile che arrotolava su se stesso e poi via con il coltello, ed ecco le tagliatelle...
E non basta, perché è stato mio papà che mi ha materialmente insegnato a fare la pasta, i ravioli precisamente, perché ne andava matto. Così qualche domenica prendevamo possesso della cucina e sfornavamo i ravioli, ripieni di carne e conditi con 'u tuccu alla genovese.
Quando tiro fuori tutti i miei arnesi, tavola, matterello, macchinetta per tirare le sfoglie, rotellina per i ravioli, mentre le mani trafficano, la mente se ne va ad inseguire ricordi...e quando la mia pasta è sistemata nei vassoi, me la guardo soddisfatta e serena.
sono le tagliatelle con la ricotta di nonna Maria con la variante della bottarga, che piaceva moltissimo a mio papà, per ricordarli insieme e dedicare a loro questa ricetta, e del timo, che è il mio tocco personale.
TAGLIATELLE CON CREMA DI RICOTTA E BOTTARGA
per la pasta
250 g di farina OO
50 g di semola di grano duro
3 uova
3 rametti di timo
1 pizzico di sale
per il condimento
150 g di ricotta romana
80 g di bottarga
1 cipollotto
2 rametti di timo
olio, sale, pepe
Impastate tutti gli ingredienti per le tagliatelle con le foglioline del timo, preparate la pasta e fatela riposare.
Per il sugo, pulite e affettate il cipollotto, fatelo appassire in 4 cucchiai d'olio e profumate con le foglie di timo. Incorporate la ricotta setacciata e regolate sale e pepe.
Tirate la pasta, fate le tagliatelle, cuocetele in abbondante acqua salata, quindi scolatele e padellatele nel sugo, aggiungendo se necessario qualche cucchiaio dell'acqua di cottura. Servite ben caldo.
L'unica musica che può accompagnare questa pasta, perché è quella che davvero mi emoziona, è un brano di lirica e precisamente "O mio babbino caro" da "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini. E se volete il vino che può accompagnare e mi fa piangere da tanto mi emoziona è il Morellino di Scansano, terra di Toscana, generosa, dolce e forte nello stesso tempo.
E da ultimo devo ringraziarvi, perché ho superato i 100 followers, pensavo che non ci sarei mai arrivata e invece eccomi qui. La mia "creatura" mi sta dando grandi soddisfazioni e TUTTI VOI SIETE MERAVIGLIOSI! GRAZIE :D
A domani amici, buona serata!