2 febbraio 2019
Buongiorno, eccoci a febbraio e subito torniamo con L'ITALIA NEL PIATTO. La nostra redazione ci ha proposto un tema molto curioso, il piatto del santo, cioè ricette che nelle varie regioni si preparano per celebrare qualche ricorrenza religiosa dedicata a un santo.
Ed ecco qua cosa abbiamo prodotto 😄
Piemonte: pane di San Gaudenzio
Lombardia: tagliatelle alla Santa Giuletta
Trentino: torta gradela alle pere per Sant’Antonio
Friuli Venezia Giulia: frico di patate
Veneto: dolce Sant’Antonio
Emilia Romagna: scarpette di S. Ilario
Liguria: pane Martino
Umbria: polpette di Sant’Antonio
Lazio: biscotto di Sant’Antonio
Campania: cicci di Santa Lucia
Puglia: gallo di Sant’Oronzo
Basilicata: polpette povere di San Gerardo
Calabria: lagane e ciciri
Sardegna: sa cogone de pistiddu
Ho scoperto che nella mia regione ci sono diversi piatti che si preparano per festeggiare un santo. Per San Giovanni, che è patrono di Genova, si cucinano le lumache in guazzetto, per San Pietro la frittura di pesce, per San Giuseppe le frittelle con le uvette, per Sant'Agata i ravioli di magro, per sant'Antonio le trenette al pesto e ce ne sarebbero ancora altri, ognuno con un perché curioso e a volte divertente. Ho scelto per rappresentarmi il pane Martino che si prepara per l'11 novembre, giorno nel quale si ricorda appunto San Martino.
Leggete cosa raccontano Ilaria Fioravanti e Valentina Venuti nel loro libro "Lievitati di Liguria", da cui ho preso la ricetta.
Fedele e affidabile compagno di vita, l'albero generoso del castagno è stato il centro attorno al quale ha ruotato gran parte dell'economia rurale dell'entroterra ligure, fino alla fine della seconda guerra mondiale. Da oltre sette secoli attorno a questa pianta è cresciuta e si è sviluppata una profonda cultura, tanto rilevante da aver concesso al castagno l'onore di essere chiamato semplicemente l'erbu, l'albero. Per intere generazioni le molte declinazioni della castagna hanno costituito la base dell'alimentazione dei contadini liguri, integrata inizialmente da pochi cereali e solo più tardi da patate e mais. I ripidi versanti dell'Appennino Ligure non sono mai stati adatti alla coltivazione dei cereali e il poco frumento, che si poteva ricavare sui piccoli campi o sui terrazzamenti, bastava appena a rinforzare la farina di castagne nella produzione della pasta casalinga e talvolta nella panificazione. Intorno al castagno ruotava un vero e proprio ciclo produttivo: la rimozione annuale dei polloni ne consentiva l'impiego nella produzione di cesti piccoli e grandi, gli scarti della potatura erano usati come legna da ardere, le foglie secche diventavano lettiera per gli animali nella stalla, le piante non innestate davano ottimo legno da opera o per costruire numerosi utensili, mobili e suppellettili. Senza dimenticare che nel castagneto curato si raccoglievano i pregiati funghi porcini. Tra le tante preparazioni che vedono la castagna protagonista, il pane Martino, di cui diverse zone limitrofe alla Liguria si contendono la paternità, è il pane dell'autunno per eccellenza per la presenza della farina di castagne e delle noci, sfornato per tradizione in occasione del giorno di San Martino.
Ottimo a tavola, specie con i salumi e con i formaggi, e per la colazione, magari tostato, con marmellata o miele.
Torniamo il 2 marzo. Seguiteci anche su FB e sul nostro BLOG. A presto!
PANE
MARTINO (per una pagnotta da 500 g)
per la biga
50 g di farina manitoba
25 g di acqua
1 g di lievito di birra
per il pane
200 g di farina 320 W
50 g di farina di castagne
75 g di biga
4 g di lievito di birra
200 g di acqua
5 g di olio EVO
5 g di sale
80 g di gherigli di noci
Preparate la biga impastando velocemente gli
ingredienti quindi fate riposare a 18-20° per 16-20 ore.
Nella ciotola dell’impastatrice riunite le due
farine, la biga, il lievito di birra sciolto in 150 g di acqua tiepida e l’olio.
Impastate fino a incordatura quasi completa, poi unite il sale e i gherigli
spezzettati grossolanamente. Impastate ancora e se occorre unite l’acqua
rimasta. Raccogliete poi l’impasto a palla e fatelo riposare coperto al tiepido
per circa 40 minuti in una ciotola unta. Arrotondate poi l’impasto e mettetelo
a lievitare nuovamente con la chiusura verso l’alto in una ciotola infarinata
per circa 90 minuti. Rovesciate l’impasto direttamente in una teglia rivestita
di carta forno e infornate a 220° per 10 minuti, poi abbassate a 190° e
continuate la cottura per 20 minuti.
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Cara Carla, questo semplice pane, credo sia molto adatto al mattino con il tradizionale caffellatte!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Che meraviglia il pane fatto in casa... bellissimo! A presto La
RispondiEliminache bello pane cara! baci!
RispondiEliminaCHE SPETTACOLO DI PANE, BRAVISSIMA COME SEMPRE!!!BACI SABRY
RispondiEliminaUn pane con castagne e noci non può che essere strepitoso ^_^ Una meraviglia!
RispondiEliminaBuona domenica
Buonissimo il pane con la farina di castagne..sto immaginando il sublime profumino in cottura :-P
RispondiEliminaQuante ricette hai trovato!! Questo pane dev’essere proprio buono!
RispondiEliminaah ma dai, davvero interessante! bellissimo riscoprire queste tradizioni
RispondiEliminafarina di castagne, noci deve essere ottimo questo pane! che belle tradizioni!!
RispondiEliminaAnche io ho trovato tante ricette in onore del Santo. Bella questa che hai scelto. Sarei andata anche io sulla panificazione se ne avessi trovate.
RispondiEliminaGrazie per la condivisione: la nostra Italia è ricchissima di bellissime tradizioni.
RispondiEliminaGrazie cara, non conoscevo questo pane.... che belle le nostre tradizioni!
RispondiEliminaBuonissimo il pane con la farina di castagne, con anche le noci deve essere anche meglio, non conoscevo questa tradizione ligure, ma mi piace moltissimo!
RispondiEliminaFarina di castagne e noci: fantastico sapore!
RispondiEliminaChe bella pagnotta: dev'essere molto profumata ;)
RispondiEliminaUn pane davvero gustoso.
RispondiEliminama che bella ricetta!!!! e poi mi ha fatto piacere sapere che sei riuscita a scoprire nuove notizie sulla tua regione è questo il senso del nostro gioco, purtroppo non da tutti recepito! Bravissima!
RispondiEliminaWow, wow, wow. Voglio assaggiare questo pane. E' molto particolare, non ne conoscevo assolutamente l'esistenza, ma ora dovrò mettermi alla ricerca. Farina di castagne, noci, insomma chissà come sarà ottimo. Brava brava brava.
RispondiEliminaUn abbraccio
Antonella - La Lucana in cucina