15 novembre 2017
Buongiorno a tutti, l'appuntamento di IDEA MENU' è oggi dedicato alla cucina regionale. Dal momento che veniamo da 5 parti d'Italia diverse, abbiamo voluto regalarvi un assaggio delle nostre terre d'origine.
Ecco cosa vi offriamo.
L' antipasto è da Linda (Emilia Romagna): scarpasòt
Il primo è da Sabrina (Lazio): gnocchi alla romana
Il secondo è qui (Liguria): trippe alla sciabecca
Il dolce è da Laura (Veneto): pinza veneziana
La 5° portata è da Paola (Campania): rosolio al limone
La mia ricetta nasce nel porto di Genova, quando i "camalli", cioè gli scaricatori delle merci, si riunivano per il pranzo nelle tripperie di Sottoripa: un piatto di trippa costava poco, era abbondante, caldo e molto saporito! Qui la trippa si cucina in tanti modi: in questa versione, davvero ricca, si aggiunge anche carne di vitellone. Il nome ricorda proprio l'attività degli scaricatori. Lo sciabecco infatti è un'imbarcazione di origina araba con tre alberi a vela, usato in origine come nave da guerra e poi da carico. Dal momento che oltre alle vele aveva anche un certo numero di remi, era utilissimo per navigare in condizioni di vento sfavorevole ed era l'imbarcazione più utilizzata nel Mediterraneo. Sapete che quando Genova era una fiorente repubblica marinara ai tempi del dogato, il mare arrivava fino ai portici di Sottoripa, e questi portici rappresentavano una sorta di banchina coperta dove era possibile il traffico delle merci qualunque tempo facesse! Ora è un angolo che sa di tradizione, con piccole botteghe di delizie e friggitorie molto frequentate, a un passo dall'Acquario.
immagini dal web |
TRIPPE ALLA SCIABECCA (trippe a sciabecca)
800 g di trippe miste già cotte affettate sottili
200 g di carne di vitellone a striscioline
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
1 spicchio d’aglio
1 ciuffo di prezzemolo
2 foglie d’alloro
1 bicchiere di vino bianco secco
1 bicchiere d’olio
brodo vegetale
sale
grana grattato
Tritate tutte le verdure (tranne l’alloro) e
rosolatele nell’olio, aggiungete le trippe e quando saranno colorite sfumate
con il vino. Quando sarà evaporate bagnate con il brodo e fate cuocere coperto
a fiamma bassa per 30 minuti. Aggiungete la carne e l’alloro e fate cuocere
ancora una mezz’ora bagnando con altro brodo se necessario. Servite ben caldo
con grana grattato.
Torniamo fra quindici giorni, buon proseguimento!
Ecco, mi hai cancellato il commento!!! ^_^
RispondiEliminaScherzo ovviamente!!!!....sai quante volte è capitato anche a me!!! soprattutto dal cellulare!!
Comunque ne approfitto per ribadire che questo piatto è meraviglioso!!!!
E la prossima volta che prepari la trippa, avvisami prima che mi organizzo e mi auto-invito....magari porto due/tre filette di pane!!! ^_*
Ottima proposta, mi gusta proprio tanto!!!!
Un bacione grande
La trippa è l'unica parte del quinto quarto che amo mangiare.
RispondiEliminaLa ricetta fatta così non la conoscevo. Deve essere deliziosa.
se la vede mio marito,di sicuro la vuole,io non l'amo per niente e non mi piace neanche prepararla,peccato perchè la tua presentazione mi ha colpito,brava,buona giornata
RispondiEliminaAmo la cucina della tradizione italiana, è così vasta e così tanto particolare. Gradisco, quindi, veramente tanto questo vostro appuntamento! ^_^
RispondiEliminaLa tua ricetta sembra buonissima. Dalle mie parti, sono campana, la trippa si prepara in zuppa con patata e/o fagioli, ed è sempre al pomodoro. Proporrò al mio papà la tua ricetta, in genere è lui che cucina la trippa. ;)
Buona continuazione di giornata.
Valentina
Non conosco molto Genova, ma quei portici vicino all'Acquario li ho visti e ci sono passata....grazie per le interessanti informazioni e per il delizioso piatto di trippe, noi le facciamo in umido con il pomodoro, ma immagino che anche per le tue la scarpetta sia doverosa!!!
RispondiEliminaBaci
io riguardo alle interiora sono un po' schizzinosa...già fatico a mangiare carne, loro proprio non ci riesco però in compenso Michele farebbe carte false per questo piatto quindi mi segno la ricetta e alla prima occasione gliele preparo!
RispondiEliminaChe poi tanto pensano erroneamente sia grassa e calorica. Niente affatto. In Piemonte si cucina spesso e volentieri, a me piace tantissimo e ti do un’anteprima ... shhhhhh ho in’ideuccia da portare ad una uscita della rubrica al km 0.... intanto mi godo questa tua versione assolutamente corroborante è confortante! 😍
RispondiEliminaolá Carla:
RispondiEliminahoje me lembrei dos meus tempos de criança.
minha mãe fazia muito uma receita semelhante.
por aqui chamamos de "dobradinha"
grande abraço !
:o)
Un piatto che non rientra nelle mie grazie ma che mio marito amerebbe tanto trovarsi a tavola..che dici se te lo spedisco :-P??
RispondiEliminaSono secoli che non mangio la trippa. La mia nonna la preparava magnificamente...mi hai riportato indietro nel tempo :)
RispondiEliminaUn bacio
Per la prima volta la settima scorsa ho cucinato la trippa alla milanese... ora che ho scoperto quanto è facile farla... mi interessano un sacco le ricette delle altri parti d'italia! Mi appunto la ricetta! A presto LA
RispondiEliminaMi piace l'utilizzo della carne insieme alla trippa! Chissà che gusto!
RispondiEliminaIo la trippa passo, ho fatto anche le polpette di trippa buone ma sinceramente non mi vedo pazza..... se mi mandi un pò lo mangio senz'altro. Buona serata cara bacioni.
RispondiElimina