4 febbraio 2016
Il viaggio continua...
11 agosto 1997
Quando ci svegliamo, il treno sta attraversando una zona desertica, siamo alle propaggini del Gobi, non c'è proprio niente fuori dai finestrini, una noia mortale... e scesi dal treno ancora per deserti: la pianura dello Shulehe sembra il paesaggio di "The day after"! Poi finalmente siamo a Dunhuang, una cittadina molto carina. Dritti sparati all'albergo e dritti sparati nelle docce, poi ripuliti e riconciliati con il mondo andiamo a cena. In centro città c'è il mercato, di sera è chiuso ma nella piazza antistante è pieno di carrettini attrezzati per fare da mangiare. Davanti a ciascuno ci sono tavoli e panchette. La cena è a base di pasta fatta sempre con acqua e farina, ma simile per forma alle trofie liguri e condita con verdure e maiale. Poi il rito della cena si conclude in un'altra parte della piazza, dove ci sono molti piccoli bar. Ci accomodiamo su poltroncine basse e ci servono il the, che è più che altro un infuso contenente anche fiori profumati e frutta secca. Si sente musica, la gente intorno è allegra e chiacchiera, più lontano degli uomini giocano alla morra... cinese, ovviamente!
12 agosto 1997
Gita alle Grotte di Mogao, 492 caverne scavate da monaci buddisti fra il 366 e il 1277, epoca della conquista mongola. E' uno spettacolo unico al mondo, come sfogliare un libro illustrato che mostra quasi mille anni di sviluppo artistico cinese e centroasiatico. In molte grotte vengono rappresentati i Budda del passato, del presente e del futuro circondati da discepoli e da Bodhisattva, deità della misericordia, e protetti dai guardiani, le divinità demoniache tutelari. Il Budda ha sempre lunghe braccia, grandi mani con quattro falangi per dito, orecchie allungate dal peso degli orecchini, il terzo occhio rosso sulla fronte, gli occhi socchiusi, un sorriso ieratico; le mani in atteggiamenti a noi sconosciuti, flessuosi e gentili, densi di significati. In altre grotte sono raffigurati spaccati di vita con processioni di donne e scene di corte o contadini chini nella fatica di tutti i giorni, qualche piccola leggenda riguardante personaggi immaginari o il Budda. Il grande Budda dormiente che entra nel Nirvana resta agganciato alla mia mente ubriaca di colori e immagini, che si lascia cullare dal volo degli stupendi angeli donna, che volano con nastri al posto delle ali, le delicatissime apsara!
A Dunhuang si ricongiungevano la pista nord e quella sud della via della seta; questa città era stata fondata all'epoca dei continui scontri dell'impero cinese con i vicini settentrionali intorno alla metà del II° secolo a.C. A quel tempo la Grande Muraglia venne ampliata verso occidente con il sacrificio di molte vite umane e Dunhuang costituì l'ultimo avamposto, dopo la barriera della Porta di Giada, dove uomini e merci lasciavano il ben protetto suolo cinese per inoltrarsi in un territorio battuto dai nomadi.
Anno dopo anno, sia sul Fiume d'Oro che alla Porta di Giada,
giorno dopo giorno, prendiamo le nostre fruste e cingiamo le nostre spade.
Nelle bianche nevi di tre primavere abbiamo sepolto i nostri compagni
in verdi fosse d'esilio, dove, per oltre diecimila li, serpeggia il Fiume Giallo
tra i Monti Neri.
(Lu Chu Yung, poeta cinese del IX° secolo)
Per noi che facciamo il cammino a rovescio, essere qui significa entrare nella vera Cina, quella con 4000 anni di storia, con le sue miserie e i suoi splendori.
14 agosto 1997
Siamo ancora in treno nella pianura del Fiume Giallo: il colore ocra del fiume, il grigio del cielo piovigginoso, i verdi tenui delle coltivazioni creano un paesaggio senza forti contrasti, sembra fotografato con un filtro seppia. Un'immagine uguale a quella di cinquant'anni fa.
15 agosto 1997
Siamo al monastero di Labrang, costruito nel 1710, uno dei più importanti e grandi voluti dalla setta del Cappello Giallo. Ne visitiamo alcune parti con un monachino che ci fa da guida. Ci sono statue del Budda, alcune con più teste sovrapposte a rappresentare l'ascesa dello spirito o disposte a semicerchio a rappresentare la conoscenza. In una parte del tempio ci sono gli stupa, cioè dei reliquiari o ex-voto: sono a forma di piramide sormontata da una parte conica a rappresentare il Monte Meru, in pratica l'Olimpo lamaista. Al di sopra di questa è collocata una parte slargata che indica il Nirvana, alla quale sono fissati numerosi nastri, le vie che portano al Nirvana. Fuori da un piccolo tempio ci sono invece dei grandi rulli, detti "preghiere": farli girare equivale a recitare una preghiera. Seguiamo anche una riunione di monaci in una grande stanza del tempio maggiore: uno intona un canto e gli altri seguono tutti insieme. Non è un canto come i nostri, è più una nenia, che ha il fascino delle cose che non si capiscono ma che parlano direttamente al cuore e alla mente in un linguaggio universale di pace.
Torniamo in città in attesa di prendere l'ennesimo treno. Andiamo a cena e poi per ammazzare il tempo ci infiliamo in un cinema. Danno "Il coraggio della verità" con Denzel Washington, che naturalmente parla cinese! Il cinema è gratis, i cinesi arrivano con dei sacchettini, si portano la cena; magari hanno passato una giornata di lavoro faticoso, sono venuti qui a rilassarsi. Ma chissà com'è davvero questa umanità che mi circonda con la quale non c'è modo di comunicare quasi nemmeno a gesti. Spesso però ti regalano sorrisi disarmanti.
Ma è già ora di prendere il treno...
PASTA
CON MAIALE E VERDURE
350
g di pasta fresca
200
g di lonza di maiale
2
peperoni gialli
2
cipollotti freschi
1
pezzetto di zenzero fresco
olio,
sale
salsa
di soia
salsa
agrodolce
Tagliate
la carne a fettine sottili e poi a striscioline. Pulite i cipollotti
e affettateli. Pulite i peperoni e tagliateli a cubetti. Scaldate
l'olio in uno wok, unite i cipollotti e quando saranno coloriti,
aggiungete i peperoni e lo zenzero grattato. Portate a cottura unendo
l'acqua necessaria. Quando i peperoni saranno teneri, unite la carne
e fatela dorare. A fine cottura unite le salse. Intanto cuocete la
pasta in acqua leggermente salata. Scolatela e saltatela con le
verdure e la carne, servite subito.
Ricordate che sono l'ambasciatore della Cina per l'ABBECEDARIO CULINARIO MONDIALE e che aspetto le vostre ricette, se vi farà piacere unirvi a noi. Lasciatemi i link a questo POST, grazie a tutti :)
To be continued...
Mi stai sempre più invogliando a pianificare un viaggio in Cina O_O e che piatto meraviglioso..lo vorrei tanto x pranzo :-P
RispondiEliminascusa davvero per la latitanza!...rieccomi.
RispondiEliminaE ti ritrovo con queste foto così suggestive, adoro i post che abbinano viaggi e cibo!... un abbraccio
Mmmmm quanto mi piacciono questi piatti orientaleggianti!!!!!
RispondiEliminaSenza sapere che è un piatto tipico della Cina, qualche volta l'ho preparato per fare più in fretta ed ottenere in questo modo un piatto unico. Molto buono !
RispondiEliminache bei ricordi di viaggio!!! noi in questi giorni invece stiamo sperimentando vari tipi di sushi!! ......non cinese ma sempre in giallo!!!! baci
RispondiEliminaBel racconto viaggio con te. Ottimo piatto e leggero. Buona serata.
RispondiEliminaChe meraviglia!! Sai che le ultime parole del tuo post mi hanno colpita?? E' vero, deve essere complicatissimo comunicare, magari nelle città non è un problema ma immagino nelle campagne o sui monti, dove la lingua e la gestualità hanno millenni di storia diversa dalla nostra, che cosa pazzesca!! E che colori, ci credo che sembrano paesaggi in seppia!!
RispondiEliminaTi abbraccio stretta Carla e ti pinzo una forchettata di pasta, molto nelle mie corde!!
Sono spettacolari! solo chi ha viasggiato, visto, ascoltato, assaggiato può effettivamente riprodurre atmosfere, colori e sapori.
RispondiEliminaBellissimo il post e il piatto!
Buona serata, a presto ...
Fantastiche memorie e fantastica ricetta. Complimenti!
RispondiEliminaciao Carla, buongiorno!!!
RispondiEliminache bello il tuo viaggio il tuo racconto e il piatto troppo buono!
ti auguro una buona giornata, un abbraccio grande a questa sera:)
bellissimo questo viaggio... epoi con le date annesse, mi fai morire...ed io che cerco di ricordare dove fossi quel giorno, bel reportage, complimenti ...
RispondiEliminaHo appena cucinato cinese per Tommi che deve farsi un allenamento serale.. foto fatte, poi li lascerò il link...intanto mi ricordo di un paio di vecchie ricette... metto il logo ed arrivooooo
Questo post è un'unione meravigliosa tra viaggi e buon cibo, lo adoro! Grazie per questa splendida condivisione! Un abbraccio <3
RispondiEliminamolto interessante questa pasta accompagnata da un gran bel post
RispondiEliminasai che non mi ricordo di averlo mangiato in cina? è un Paese così grande con una vasta scelta di piatti che sarebbe impossibile assaggiarli tutti! poi io adoro il cinese!! buona domenica, ciao Andrea
RispondiEliminaciao Carla, come stai? tutto bene?
RispondiEliminati auguro sogni d'oro...tvb simona:)
Immagini affascinanti e pasta sicuramente gustosa, da provare!! ;-) ciao ciao
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