16 ottobre 2014
Buongiorno a tutti, permettetemi una divagazione prima di arrivare al secondo appuntamento mensile dell'ITALIA NEL PIATTO.
Ieri mattina ho attraversato le zone alluvionate di Genova, dopo alcuni giorni dalla catastrofe, perché penso che se non vai ad aiutare, è meglio non andare, non c'è niente da curiosare e non si deve intralciare! E' veramente da lacrime agli occhi, il fango è arrivato in una zona di città molto più ampia dell'alluvione di tre anni fa e ho visto negozi sventrati e davvero mal ridotti. Ma ho anche visto uno straordinario desiderio di "normalità" e in via XX Settembre i negozi piccoli hanno già riaperto, ripulito le vetrine ed esposta merce nuova. Non so come sia dove la piena ha colpito più forte, ma non dubito, che interventi del governo o no, rialzeremo la testa, perché siamo durissimi, siamo marinai, siamo discendenti di un uomo che con tre gusci di noce ha solcato l'Atlantico e scoperto l'America!
FORZA ZENA!
E ora torniamo alla rubrica. Siamo sempre in tema di vino, ma se la scorsa volta siamo andati in cucina, questa volta curiosiamo anche nelle cantine ;)
Ecco cosa abbiamo trovato per voi.
Valle d'Aosta: viticoltura in Valle d'Aosta
Lombardia: i vini DOC di San Colombano al Lambro
Trentino-Alto Adige: vellutata al vino Lagrein Kretzen
Friuli-Venezia Giulia: colli orientali del Friuli Picolit DOCG
Emilia Romagna: sorbetto alla Malvasia DOC Colli Piacentini
Toscana: pane, vino e zucchero
Marche: vino di visciole e straccadenti
Abruzzo: il vino Pecorino d'Abruzzo
Molise: vini e cantine del Molise: la Tintilia
Lazio: anguilla alla marinara
Umbria: bocconcini di maiale con prugnole e Rubesco
Campania: Piedirosso Bio Igt V Campania
Puglia: macedonia di frutta al Moscato di Trani
Calabria: Greco di Bianco, il vino più antico d'Italia
Sicilia: gelatine allo zibibbo
Anche qui in Liguria parliamo di vino e pure se i vini liguri non sono famosi come quelli di altre regioni, tuttavia ne siamo fieri e coltiviamo con amore e sacrificio le uve in terrazze strappate ai versanti delle colline, sostenute da muretti a secco e affacciate sul mare da cui traggono un profumo particolare.
Il Rossese di Dolceacqua è il nostro rosso più famoso, prodotto nel ponente ligure, esattamente in val Nervia, in val Verbone ed in una porzione della Valle Roja. Ha ottenuto la DOC nel 1972.
Ecco qualche sua caratteristica organolettica: è di colore
rosso rubino, dal sapore sapido e fragrante. Il profumo è lieve, fruttato e floreale; l'aroma ha
inoltre forti richiami mediterranei, di macchia (timo, rosmarino, pino,
elicriso), di terra e di mare; se giustamente affinato si fa intenso e
persistente, con sentori più complessi e articolati di rosa leggermente
appassita, di frutti rossi, di spezie e altri profumi mediterranei che
confermano lo strettissimo legame tra il mare e la terra. In bocca è poco tannico, di notevole ed elegante sapidità, con
caratteristico fondo amarognolo. Nelle realizzazioni più semplici può
avere struttura molto leggera, mentre le migliori selezioni esprimono
medio volume e morbidezza in bocca unite a buona acidità e ad un tenore
alcolico di livello. Particolarissima caratteristica è la sapidità
estremamente accentuata che, unita alla buona acidità percepita, ne
fanno un vino molto piacevole da bere (Wikipedia).
Si serve piuttosto fresco, ad una temperatura intorno ai 15 gradi; alcuni amano berlo, soprattutto se giovane, anche più fresco.
Accompagna bene i piatti di carne e se giovane anche il pesce, ed essendo poco tannico è uno dei rari vini che può accompagnare i carciofi. Ve lo offro con un piatto della nostra tradizione.
TRIPPE
ACCOMODATE (trippe accomodae)
800
g di trippa mista già lessata
250
g di patate quarantine
200
g di fagioli bianchi di Spagna già lessati
1
cipolla piccola
1
carota
1
gambo di sedano
200
g di passata di pomodoro
1
bicchiere di vino bianco secco
olio,
sale
brodo
q.b.
parmigiano
grattato
Pulite
e tritate sedano, carota e cipolla e fateli rosolare in qualche
cucchiaio d'olio, poi unite la trippa, fatela insaporire, quindi
sfumate con il vino. Quando sarà evaporato, aggiungete la passata e
le patate tagliate a dadi. Coprite e portate a cottura a fuoco basso,
bagnando con il brodo se tendesse ad asciugare. Verso la fine unite
anche i fagioli. Servite ben caldo con il parmigiano grattato.
Buon proseguimento, torno più tardi.