Pagine

4 chef al lavoro!

30 aprile 2012

Ciao cari amici eccomi tornata fra voi. Fra cene, ospite e altri impegni ho veramente avuto un bel da fare! Vi racconterò domani, perché oggi mi dedico al contest di FRANCI




L'invito a provare a creare un menu a quattro mani mi è arrivato da MARIA, con cui ci seguivamo da tempo, ho ritrovato nell'avventura ANY e ho conosciuto MARTINA. Un bel quartetto, non c'è che dire. Così mi sono entusiasmata e mi sono messa al lavoro :)

Non è stato semplicissimo anche a causa di questo ponte ma ci siamo riuscite e questo è il menù del nostro ristorante virtuale. 


Il ristorante NORD-SUD-OVEST-EST  ha il piacere di sottoporvi il suo MENU' DEL GIORNO

Il tempo sarà buono per tutta la giornata

al mattino presto il sole colorerà  di rosa il mare 
con l'antipasto di Carla Emilia: 
insalata di gamberi in salsa rosa


il sole brillerà fino a pomeriggio inoltrato 
con il primo di Martina: 
in serata il cielo si incendierà in un tramonto infuocato 
con il secondo di Anastasia: 
in nottata la luce bianca della luna ci farà ben sperare anche per domani
con il dolce di Maria:



Ecco allora la mia ricetta.

INSALATA DI GAMBERI IN ROSA

300 g di gamberi già sgusciati
1 uovo
200 ml di olio di semi di girasole
sale
fumetto di pesce
ketchup
1 cucchiaio di cognac
lattughino

Fate lessare i gamberi nel fumetto di pesce per pochi minuti. Preparate intanto la maionese mettendo nel mixer l'uovo, l'olio e un pizzico di sale. Quando sarà pronta, unite circa 2 cucchiai di ketchup per avere la salsa rosa, il cognac e regolate il sale. Disponete il lattughino nei piatti, distribuitevi i gamberi e decorate con la salsa.




Se tutto è di vostro gradimento, venite a pranzo da noi! Prenotate, perché speriamo di essere al completo :D

GRAZIE MAGNIFICO TEAM DI CUOCHE E DI AMICHE!

Ciao amici, a domani, buona festa a tutti.

CUCINA REGIONALE LIGURE: genoise

27 aprile 2012

Ciao amici! Eccomi di nuovo con la ricetta regionale con cui partecipo alla raccolta di BABI e RENATA
Da oggi anche la regione Marche è rappresentata e quindi benvenuta a Sabrina del blog "La creatività e i suoi colori"!




Questa settimana proponiamo una merenda dolce o salata. Ecco le ricette: 

     
     ... e LIGURIA qui da me!


Ho scelto una merenda dolce. In Liguria non ci sono dolci particolari, a parte il pandolce natalizio, ma questa torta ha una storia curiosa perché origina dalla Francia dove viene chiamata "genoise". E' molto soffice e si può usare anche come base per farciture. Da piccola, quando andavo a trovare una zia di mio papà, la trovavo sempre, con una tazzona di cioccolata, ed è la ragione per cui ve la propongo oggi.
 
TORTA PARADISO - GENOISE

100 g di fecola di patate 
150 g di zucchero a velo
5 uova
1 limone
zucchero a velo vanigliato per decorare


Sbattete i tuorli con lo zucchero a velo in un recipiente a bagnomaria, finché saranno gonfi e spumosi. Aggiungete la fecola e il succo del limone, sempre sbattendo. Quando sarà tutto ben amalgamato, togliete dal fuoco. Montate le chiare a neve ben ferma, quindi unite al composto di tuorli facendo attenzione a non smontare. Versate il composto in una teglia imburrata e infarinata e infornate a 180° per 35-40 minuti. Fate raffreddare, quindi sformate e decorate con lo zucchero a velo vanigliato. 






E come al solito la poesia.

Incontro a-o ma

Lascià indere parolle, sentimenti
tormenti, affanni, delùxioìn, boxie:
incontro a-o ma, incontro a l'aegua nua
pe no sentì ciù ninte, propio ninte. 

Incontro al mare 

Lasciare alle spalle parole, sentimenti/ tormenti, affanni, delusioni, bugie:/
incontro al mare, incontro all'acqua nuda/ per non sentire più niente, proprio niente.

Ciao amici a domani, buon we :D

La "singolar tenzone"


25 aprile 2012

Sono caparbia, se non fosse così non sarei mai partita da Marsiglia, con i pochi soldi che avevo, e non sarei sopravvissuta alla quarantena ad Ellis Island. Per fortuna lì, più che sul piroscafo, ho conosciuto tante persone gentili, anche quella suora meravigliosa, la Madre Cabrini, che mi ha presentato a Mr. Johnson, grazie al quale sono riuscita ad aprire la mia pasticceria in questa bella strada, dove abita gente per bene e abbastanza ricca, così vengono a comprare da me quasi tutti i giorni. Vivo nella stanzetta sopra il negozio, e tiro parecchio la cinghia, ma non ho debiti e ho una vita decorosa. Era anche una vita tranquilla, finché da quella porta non è entrato Nicola; lui è italiano, capelli scuri e occhi di velluto, un sorriso che mi ha bucato il cuore appena l'ho visto. Ha cominciato a dire che se avessi avuto un aiuto e preparato anche cose salate gli affari sarebbero andati meglio. All'inizio ho resistito ma poi ho voluto metterlo alla prova. Ha preparato focacce e torte con le verdure, che sono andate a ruba, e allora che dovevo fare, siamo entrati in società e, siccome sta messo peggio di me, si è trasferito nella cucina e dorme su un materasso buttato in terra, ma dice che non gli importa, che almeno può cominciare a impastare quei deliziosi panini molto presto così che siano pronti quando le domestiche escono a fare la spesa. Oggi è domenica e lui si è messo in testa di insegnarmi a fare i gnocchi. Non avevo molta voglia: è una giornata grigia e piovosa, avrei voluto starmene sopra a leggere il mio romanzo, ma Nicola è tremendo, quando decide una cosa mi sfinisce di chiacchiere finché non cedo. E mi ha anche detto ridendo che in serata avrebbe smesso di piovere e ci sarebbe stata una bellissima luna. Abbiamo lessato le patate e le abbiamo impastate con la farina, abbiamo fatto quei cilindri lunghi e sottili da tagliare a tronchetti, fin lì è stato semplice, ma dare il giro con il dito per arricciare quel malefico gnocco... mi si spiaccicavano tutti sulla madia. Allora lui si è messo dietro di me, il suo braccio lungo il mio e la sua mano sulla mia, e mi ha guidato con dolcezza finché ho imparato, ma poi mi ha preso per le spalle e mi ha girato verso di lui e mi ha sfiorato le labbra con un bacio e mi ha preso in braccio e portato di sopra... adesso sta dormendo e io lo guardo incredula, innamorata, felice. Mi sono alzata perché non ho sentito più il rumore della pioggia: in effetti c'è una luna gigantesca nel cielo terso e profondo, pieno di stelle... torno a letto, vicino a lui, si gira e mi abbraccia e non mi resta che abbandonarmi al suo amore e alle sue certezze!

Non  sono impazzita, strizzando l'occhio a Francis Ford Coppola e al suo "Padrino parte terza", ho scritto un raccontino per partecipare al contest di SANDRA.



La ricetta legata al racconto è questa.


GNOCCHI ALLA SORRENTINA

1 kg di patate rosse
300 g di farina 00
500 g di polpa di pomodoro
1 melanzana
150 g di parmigiano a scagliette
1 scalogno
4-5 rametti di basilico
olio EVO, sale

Fate lessare le patate con la buccia, pelatele e passatele allo schiacciapatate. Quando si saranno raffreddate, impastatele con la farina e un pizzico di sale. Formate dei cilindretti grandi come un pollice, quindi tagliateli a tocchetti, passateli sui rebbi di una forchetta e lasciateli riposare sulla spianatoia infarinata. Pulite e affettate lo scalogno e fatelo dorare in qualche cucchiaio d'olio, unite la polpa di pomodoro e qualche foglia di basilico e fate cuocere per circa 30 minuti. Regolate il sale. Lavate e affettate la melanzana e grigliatela. Fate cuocere i gnocchi in abbondante acqua salata, scolateli appena vengono a galla e conditeli con la salsa, il parmigiano e le melanzane tagliate a striscioline. Decorate con qualche foglia di basilico e servite.





Buona serata amici, passo da voi :)

Crostata n.2 con crema frangipane

24 aprile 2012

Ciao amici, eccomi qui, a pensare che per fortuna domani è festa perché sono già vagamente cadaverizzata. Tre ore di lezione, dopo le cinque di ieri mattina. Povera me. Vorrei celebrare la mia personale festa di liberazione dalle lezioni, ma è ancora presto, devo aspettare la fine di maggio :(

Mi consolerò con la seconda crostatina con crema frangipane per l'MTC, secondo le direttive di AMBRA.




MINIPASTIERE DI BULGUR CON CREMA FRANGIPANE

per la frolla
250 g di farina di farro
125 g di zucchero di canna
35 g di olio EVO
35 g di olio di semi di girasole
60 g di acqua
6 g di lievito chimico
½ baccello di vaniglia

per il ripieno
150 di ricotta
150 g di bulgur lessato
75 g di miele di castagno
la buccia grattugiata di 1/2 arancia
1 pizzico di cannella
100 g circa di crema pasticciera

per la crema frangipane
100 g di farina di mandorle
100 g di burro
100 g di zucchero
1 uovo
30 g di fecola
1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio

e ancora
zucchero a velo
panna
cannella

Sciogliete lo zucchero nell'acqua su fiamma bassa, poi unite la farina, gli oli, il lievito e i semi di vaniglia. Impastate bene, poi fate riposare in frigo per 30 minuti. Preparate il ripieno riunendo in una ciotola tutti gli ingredienti e mescolando bene. Preparate anche la crema frangipane, montando il burro con lo zucchero fino ad avere una crema spumosa, quindi unite l'uovo leggermente battuto e l'acqua di fiori d'arancio, e, sempre lavorando con lo sbattitore, la fecola e la farina di mandorle. Stendete la pasta e foderate 4 stampini monoporzione, risalendo bene sui bordi, quindi disponete il ripieno e la crema frangipane. Infornate a 180° per 20-25 minuti.
Sformate quando si saranno raffreddate. Cospargete di zucchero a velo e decorate con ciuffetti di panna montata e uno spruzzo di cannella. Servite fresco.







Crema pasticciera secondo Sadler

250 ml di latte
50 g di zucchero
2 tuorli
30 g di farina 00
½ stecca di vaniglia
buccia grattugiata di ½ limone

Portate a ebollizione il latte con metà zucchero, la buccia di limone e i semini della bacca di vaniglia, poi tenete da parte. Montate i tuorli con lo zucchero rimasto, e quando sarà chiaro e gonfio unite la farina setacciata. Quando sarà ben amalgamato unite a filo il latte intiepidito continuando a sbattere. Portate di nuovo al fuoco e fate cuocere sempre mescolando per 3-4 minuti.


Come vedete la pasticciera l'ho preparata secondo la ricetta di Sadler e la tortina è una libera interpretazione di Montersino: sono soddisfatta dell'esito... e poteva essere altrimenti con questi due grandi maestri?
La crema frangipane l'ho riportata da Ambra tale e quale, comunque l'originale è QUI.


Passo da voi, buona festa a tutti! Baci :D

La prima crostata con la crema frangipane


23 aprile 2012


Eccoci all'inizio di un'altra settimana ed eccomi al mio terzo MTC con la crostata alla crema frangipane lanciata da AMBRA.




Ieri ho preparato due versioni di torta ed ecco la prima.


CROSTATA CON PERE AL PASSITO E CREMA FRANGIPANE

per la frolla
75 g di burro
50 g di farina 00
40 g di fecola
50 g di farina di mandorle
3 tuorli d'uovo
50 g di zucchero
1 bustina di vanillina

per la crema frangipane
100 g di farina di mandorle
100 g di burro
100 g di zucchero
1 uovo
30 g di fecola
1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio

e ancora
confettura di pere al caramello
3 pere decana
vino passito
zucchero a velo
cacao amaro

Impastate tutti gli ingredienti per la frolla, quindi fate la palla e fate riposare in frigo per 30 minuti. Tagliate a fette sottili le pere e fatele macerare con il passito. Per la crema, montate il burro con lo zucchero fino ad avere una crema spumosa, quindi unite l'uovo leggermente battuto e l'acqua di fiori d'arancio, e, sempre lavorando con lo sbattitore, la fecola e la farina di mandorle.
Foderate con la frolla 4 stampini individuali, risalendo bene sulle pareti. Spalmate sul fondo la confettura di pere al caramello e fate cuocere a 180° per 10 minuti. Riprendete le tortine e disponetevi qualche fettina di pera, quindi coprite con la crema frangipane e ripassate in forno sempre a 180° per altri 15-20 minuti.
Quando si saranno raffreddate sformate le crostatine e decoratele con lo zucchero a velo. Fate al centro un dischetto con il cacao, quindi disponete le fette di pera rimaste a raggiera. Servite fresco. 


 







La ricetta della crema frangipane di Ambra l'ho riportata esattamente, comunque l'originale lo trovate QUI. La ricetta della mia confettura di pere al caramello è postata QUI.

Sono reduce dalla mia solita lezione fiume fuori sede. Domani so che mi aspettano una serie di rotture di scatole e poi ho ancore lezione nel pomeriggio. Per fortuna mercoledì è festa e poi mi aspetta un bel we, vi racconterò.

Ora passo da voi, buona serata :)



Domenica in rosa

22 aprile 2012

Ciao a tutti. Come state? Qui siamo ancora un po' lontani dalla primavera, il tempo è stato abbastanza bello e l'aria tiepida, ma mi sembra che abbiano annunciato un'altra perturbazione. Pazienza, spero solo che non piova a catinelle :(

Venerdì ho visto "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Roberto Faenza. Parla di un ragazzo di circa 18 anni con una madre al terzo matrimonio, un padre amante della chirurgia plastica impenitente donnaiolo e una sorella maggiore che sta con un uomo tanto più grande di lei. Da quello che succede si capisce che è un ragazzo sensibile e che ha grandi difficoltà a rapportarsi con la famiglia ma anche con i coetanei. Grazie all'affetto della nonna e all'aiuto di una psicologa riuscirà ad accettarsi e ad avere fiducia nel futuro. Mi ha ricordato "Il giovane Holden" di Salinger. Non so se lo avete letto, io lo lessi che avevo 19 anni, mi sono innamorata di Holden e sentivo miei tutti i suoi affanni. Non ho mai più avuto il coraggio di rileggerlo. Sono convinta che la magia di allora non potrebbe riprodursi e quindi preferisco lasciare le cose come stanno. Ieri sera invece sono andata a teatro: "Ciò che vide il maggiordomo" di Joe Orton, amico e collaboratore dei Beatles. E' un lavoro divertentissimo, vagamente surreale, nel quale si ride molto e di gusto. Si parla di un medico e della sua clinica psichiatrica dove succedono una serie di cose incredibili, fra tentativi di seduzione, scambi di identità, aggressioni, situazioni imbarazzanti e chi più ne ha più ne metta.

Dopo tutte queste chiacchiere la ricetta, preparata oggi per il contest di CINZIA e VALENTINA: ho pensato in rosa!




QUENELLES DI TROTA SALMONATA E GAMBERI CON RISO E VELLUTATA ROSA 

500 g di gamberi
200 g di filetti di trota salmonata
230 g di riso
40 g di burro
30 g di farina
concentrato di pomodoro
1 uovo
1 cucchiaio di parmigiano grattato
panna
200 ml di fumetto di pesce
olio, sale, pepe bianco

Sgusciate i gamberi e spellate e spinate i filetti di trota, quindi passate tutto al mixer. Poi amalgamate con l'uovo, il grana e la panna necessaria ad avere un impasto morbido. Regolate il sale e pepate, quindi formate delle quenelles aiutandovi con due cucchiai. Fate fondere il burro in una casseruolina e unite la farina mescolando con una frusta, quindi unite a filo il fumetto e cuocete come una besciamella. Verso la fine della cottura unite uno spruzzo di concentrato per avere la salsa rosata. Lessate il riso quindi scolatelo e conditelo con olio e poca panna, quindi ponetelo in 4 stampini pressando bene. Lessate in acqua bollente non salata le quenelles, quindi scolatele con una schiumarola. Componete il piatto disponendo le quenelles, lo sformatino di riso e decorando con ciuffetti di salsa rosa e un giro d'olio. Servite la rimanente salsa a parte.










Come vedete ho usato un miscellanea di riso bianco a grana lunga, selvaggio canadese e rosso della camargue che ho trovato in un negozio di delizie nel centro storico, ma ai supermercati si trova qualcosa di simile. E comunque potete usare il riso che volete, anche il thai o il basmati o il venere.
Le quenelles hanno un sapore molto delicato e sono ottime anche da sole come secondo light. 

A domani amici, passo da voi, buona serata :D

CUCINA REGIONALE LIGURE: torta de articiocche

20 aprile 2012

Ciao amici! Eccomi ancora con la ricetta regionale con cui partecipo alla bella raccolta di BABI e RENATA




Questa settimana si cucina con le verdure. Ecco le proposte: 

     
     ... e LIGURIA qui da me!



La torta di carciofi è un piatto tipico della cucina genovese, che si spartisce la celebrità con la torta pasqualina a base di bietole, che potete trovare QUI.
 
TORTA DE ARTICIOCCHE - TORTA DI CARCIOFI

per la pasta matta
600 g di farina 00
6 cucchiai di olio
300 ml di acqua
10 g di sale

per il ripieno
12 carciofi
1 limone
1 cipolla
1 ciuffo di maggiorana
10 g di grana grattato
la mollica di due panini bagnata nel latte
4 uova
200 g di ricotta
olio, sale

Preparate la pasta matta, impastando tutti gli ingredienti. Quando avrete ottenuto un impasto morbido, fate una palla e mettetela a riposare sotto una pentola in cui avrete fatto bollire dell'acqua.
Pulite i carciofi, tagliateli a spicchi e metteteli in acqua acidulata con limone perché non annneriscano. Tritate la cipolla con una manciata di foglie di maggiorana, quindi coloritela nell'olio, unite i carciofi scolati e cuocete per una ventina di minuti. Fuori dal fuoco, mescolate i carciofi con il grana, la mollica ben strizzata, la ricotta e le uova battute leggermente. Regolate il sale e volendo aggiungete ancora qualche foglia di maggiorana tritata.
Dividete la pasta matta in 4 parti. Stendete più sottile possibile e disponete due sfoglie in una tortiera unta, ungendo anche fra una sfoglia e l'altra. Disponete il ripieno e ricoprite con le altre due sfoglie, sempre ungendo fra una e l'altra. Sigillate i bordi di tutte le sfoglie facendo un cordoncino quindi inserite una cannuccia da bibita al di sotto della sfoglia più esterna, soffiate per gonfiare la pasta, quindi chiudete velocemente il buchino, infornate a 190°C per 35-40 minuti. 

Questa che vi ho dato è la ricetta tradizionale, ma quando vado di corsa tiro la pasta un po' più spessa e metto solo una sfoglia sotto e una sopra che lavoro con l'attrezzino per fare la grata. 



E se proprio volete fare qualcosa di diverso mettete il ripieno dentro un guscio di riso, come vi descrivo QUI, e decorate a piacere con lamelle di mandorle.






E ora la poesia.

VORRIEIVA


Vorriéiva sempre aveite vixin
comme a barca a l'à o ma
comme a taera a l'à o çe
comme a viovetta a l'à o rosa:
amo mae bello
amo mae grande.

Vorrei sempre averti vicino/ come la barca ha il mare/ come la terra ha il cielo/
come la violetta ha la rugiada:/ amore mio bello/ amore mio grande. 


Ora esco, vado al cine, ma quando torno passo da voi, un bacio, buona serata :)

Uno stuzzichino per gli amici

19 aprile 2012

Ciao amici, una giornata nuvolosa, piovosa a tratti, fresca... la primavera non vuole tornare. Finalmente sono riuscita a concludere tre noiosissimi lavori in università: pensavo di sbrigarmela in mezza giornata e invece ho impiegato tre giorni :( per fortuna che viviamo in un'era computerizzata, dovessimo lavorare a mano... a volte ho il sospetto che farei prima ;)

Ho ricevuto due premi. 




Questo del blog affidabile da DEBY: lo avevo già ricevuto ma mi fa molto piacere che la mia carissima amica abbia pensato a me e quindi lo riposto, a disposizione di tutte le persone che passano di qui.


L'altro l'ho ricevuto da CARLA 




Questa simpatica coccinella vuole che dica tre cibi a cui non so resistere, eccoli qua: il cioccolato fondente, il pane ancora tiepido di forno, il parmigiano reggiano sbocconcellato per pura golosità :D
E vorrebbe che la girassi a dieci blog. Molti l'hanno già ricevuta e quindi la lascio  a disposizione di chi la vuole prendere, con affetto e un bacio. 

Grazie amiche per aver pensato a me!

Allora festeggiamo i premi e la fine dei miei lavori noiosi con uno stuzzichino molto stuzzicoso. 


TORCIGLIONI AL FORMAGGIO

200 g di pasta sfoglia
2 cucchiai di grana grattato
pepe
1 uovo

Stendete la pasta sfoglia in un rettangolo, spennellate la superficie della pasta con l'uovo battuto con un po' d'acqua, cospargetela con il formaggio e pepate abbondantemente. Coprite con la pellicola e mettete in frigo per 10 minuti. Poi tagliatela a strisce larghe 1,5 cm circa, attorcigliatele e disponetele sulla placca ricoperta da carta forno. Cuocete a 200° per 10 minuti. Servite freddo.




Facilissimi e gustosi e ovviamente potete usare anche il peccorino o la groviera grattati o un mix, as you want.

Ora passo da voi mentre sbircio Nero Wolfe con un riverente pensiero all'indimenticabile Tino Buazzelli, anche se devo dire che Francesco Pannofino non è male e l'idea di ambientare le avventure in una Roma anni 50 è vincente.

A domani con le ricette regionali, buona serata.

Gli aneletti di Stefania

16 aprile 2012

Ciao amici, sono tornata da poco dalla mia prima lezione fuori sede, quasi 5 ore! Però i ragazzi sono stati attenti e hanno seguito abbastanza bene. Speriamo che continui così. Sono andata a Lavagna e sia all'andata che al ritorno mi sono presa una vista del golfo del Tigullio assolato e bello da morire. Peccato non essere là in riva al mare a passeggiare con i piedi nudi sui ciotoli piccoli e levigati dove si rompe l'onda....

Ma torniamo alle ricette. Ieri ho preparato anche un primo per partecipare al contest di ELIFLA, che è diventato ormai per me un appuntamento fisso. 




La recipe-tionist di aprile è Stefania del blog CARDAMOMO & CO. Non credo di essere mai passata dal suo blog, mi sono trovata davanti una cosa immensa, tantissime ricette, una più golosa dell'altra, non sapevo proprio cosa scegliere, poi sono andata ai primi che comunque mi sono molto congeniali e ho trovato la sua ricetta della memoria, quella che cucina quando ha nostalgia della sua infanzia, che ha cucinato per il suo bimbo perché voleva assolutamente che l'assaggiasse... e così l'ho copiata, cercando di riprodurla con la stessa tenerezza con cui Stefania ce l'ha postata. Eccola. Ve la riporto con la mia piccola modifica. L'originale è QUI.

TIMBALLO CON GLI ANELETTI

250 g di aneletti
500 g di carne di manzo macinata
60 g di pancetta affumicata
1 cipolla piccola
1 carota
80 ml di vino bianco
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
370 g di salsa di pomodoro
125 g di pisellini surgelati
1 cipollotto fresco
parmigiano grattato
1 mozzarella
pangrattato
burro
basilico
olio
sale

Sbucciate e tritate la cipolla e la carota e mettete a soffriggere in un tegame. Quando sarà dorato, unite la carne e la pancetta e fate colorire. Bagnate con il vino e fate evaporare bene perché non resti l'aroma alcolico. Aggiungete poi concentrato e salsa e mezzo bicchiere d'acqua. Fate cuocere per circa 40-50 minuti a fuoco basso e alla fine regolate il sale. Aggiungete le foglie di basilico.
Lavate e tritate il cipollotto e fatelo appassire con olio, poi unite i pisellini e coprite con acqua. Fate andare finché non saranno cotti. 
Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente salata, tenendola al dente, scolatela e mescolatela al sugo, ai piselli e ad abbondante parmigiano. Controllate il sale. 
Imburrate degli stampini usa e getta in alluminio, cospargete con pangrattato, quindi riempite a metà con la pasta. Mettete al centro un pezzetto di mozzarella, quindi ricoprite con altra pasta. Pressate bene, poi infornate a 180° se ventilato, a 200° se statico, e fate cuocere per 20 minuti circa. Servite con un po' di sughetto a specchio nel piatto e con qualche foglia di basilico.






Le dosi che ho riportato sono la metà di quelle indicate da Stefania; ho usato soltanto carne di manzo e non metà manzo e metà maiale, ma ho preso quella di seconda scelta (leggete da Stefania perché) e i piselli sono integri non sfatti (leggete sempre da Stefania perché).

Questi sono gli aneletti che ho usato, comprati perché mi piaceva il formato, sicura che prima o poi avrei trovato una bella ricetta con cui metterli nel piatto.




Allora grazie Stefania, la tua ricetta è davvero meravigliosa, piena di famiglia e di tenerezza e di cose belle.

Un bacio a tutti, passo da voi :D