Partecipare a questa uscita della nostra rubrica è stato scoprire un mondo di bontà e di amore per le tradizioni. Purtroppo non sempre è facile trovare questi prodotti, spesso sono disponibili solo localmente, nel più stretto rispetto del km 0! Vi elencherò quelli che sono i nostri salumi e insaccati, secondo quanto riportato QUI, e poi ve ne offrirò un paio con l'immancabile focaccia 😃
Il berodo (sanguinaccio) viene prodotto in tutto l'entroterra ligure, è un salamino composto da sangue di maiale (mescolato in parti uguali con latte fresco), animelle, pinoli e aromi. Tradizionalmente era preparato dalle donne (gli uomini si occupavano della macellazione) e veniva consumato durante il periodo natalizio, periodo in cui appunto si uccideva il maiale. Si consuma, dopo averlo fatto bollire, rosolato in padella con cipolla.
La coppa della Val D’Aveto e della Val Graveglia è un salume composto di carne suina che si differenzia dagli altri salumi dello stesso genere per il profumo particolarmente dolce e delicato che si affina durante la maturazione. La fase di salagione viene fatta utilizzando miscele di sali e spezie tra cui pepe, cannella, noce moscata e chiodi di garofano, tutti odori caratteristici della cucina ligure che si riconoscono al primo assaggio.
Il gambetto di maiale di Calice al Cornoviglio (SP) si ottiene dalla lavorazione della zampa del maiale, riempiendo la pelle della zampa con un impasto ottenuto dalla carne della testa, retina e sangue con aggiunta di sale e spezie (pepe, cannella e noce moscata). Il tutto viene poi legato a forma di triangolo e fatto cuocere in pentola su fuoco a legna per circa tre ore. Quindi viene fatto stagionare.
La mostardella, prodotta in tutto l’entroterra ligure, è un tipico salame dei poveri formato da nervetti, piccoli pezzi di carne rimasti attaccati alle ossa e grasso, il tutto legato con vino e condito con sale e aromi. Si consuma fresco, tagliato a fette spesse, spalmato sul pane, a dadini nelle minestre oppure scottato in padella.
Il patè di lardo è derivato dalla lavorazione del lardo suino che, dopo una salagione di 20 giorni, viene macinato fino ad essere ridotto ad una crema e quindi cosparso a mano di aromi, spezie ed erbe. A Castelnuovo Magra (SP) viene confezionato in piccole salsicce chiare, mentre a Sassello (SV) viene venduto come crema al cucchiaio.
La prosciutta di Castelnuovo Magra, definita dai suoi produttori come la moglie felice del prosciutto, somiglia allo speck e viene prodotta solo con la parte più magra delle cosce del maiale che viene posta in salamoia in una vasca d’acciaio, sotto un peso, e rigirata quotidianamente. Poi la carne viene lavata, cosparsa di spezie e lasciata maturare per più di due mesi accanto ad erbe aromatiche raccolte nelle vicine montagne (tra cui finocchietto, alloro selvatico, cedrina, dragoncello, timo). Viene quindi stuccata usando il suo grasso e di nuovo massaggiata con spezie. L’intera operazione è ripetuta tre volte per permettere alle spezie di penetrare a fondo nella carne.
Il salame con lardelli è prodotto in Val d’Aveto e
in Val Graveglia. La
carne di maiale viene prima tagliata a strisce con il coltello e poi macinata. A parte si
taglia a dadetti la parte grassa (lardelli) che viene unita alla
carne prima dell’aggiunta di spezie varie (pepe nero, noce moscata, cannella e
chiodi di garofano). Segue la stagionatura.
Il salame cotto di Sassello è un insaccato la cui lavorazione è molto simile a quella del salame crudo salvo l’aggiunta di parti derivanti dalla testa del maiale. La carne si spezia con sale, pepe e noce moscata. Quindi si insacca in budelli di manzo (detti tasconi) e, dopo una blanda legatura, si mette a cuocere in pentola a 70° per 6 ore. Viene quindi lasciato raffreddare prima di essere consumato.
Il salame genovese di Sant’Olcese è probabilmente il salume ligure più conosciuto al di fuori dei confini regionali. La sua produzione risale almeno a due secoli fa, in particolare nel paese di Oreo, un tempo frazione di Sant’Olcese. E’ un salame crudo a base di carne mista suina e bovina con impasto a grana media e con occhi di grasso piuttosto grossi. Dopo la macinatura la carne viene insaccata manualmente e i salami lasciati affumicare per alcuni giorni al fumo di legna forte (rovere e castagno) prima di passare nelle stanze di stagionatura. Aromi caratteristici di questo salume ligure sono l’aglio e il vino bianco della Val Polcevera. Oggi è prodotto unicamente da tre salumifici situati a Sant’Olcese e a Oreo.
La testa in cassetta o soppressata si produce nell’entroterra genovese e savonese. L’impasto è composto da parti della testa del maiale come lingua, cartilagine, cotenne e guancia. La lavorazione prevede che la testa venga bollita con aromi vari (sale, pepe, alloro, rosmarino e limone) e poi disossata, quindi che le varie parti vengano tagliate in pezzi, amalgamate e messe in stampi di legno dalla forma di bauletto (da qui il nome testa in cassetta). Dopo alcuni giorni di riposo il salume è pronto per essere consumato. Prodotto simile è la galantina, detta anche il prosciutto dei Genovesi, per la sua composizione in carni più pregiate di vitello e maiale e per il suo gusto delicato, dato anche dalla presenza di particolari aromi, come ad esempio i pistacchi.
La zeraria è una gelatina lavorata di carne di maiale, tipica dell’entroterra imperiese. Le zampe e la testa di suino vengono fatte bollire a lungo con aromi vari (sale, pepe, alloro, limone, zafferano, bacche di ginepro). Poi si disossano e la carne, tagliata al coltello, viene messa all’interno di uno stampo a forma di bauletto e ricoperta di brodo che raffreddando diventerà gelatina. Viene lasciata riposare in frigo per 3-4 giorni e poi servita a fette, tradizionalmente il giorno di Natale.
E adesso gustatevi salame di Sant'Olcese e testa in cassetta con la focaccia!
Tutto questo non fa bene alla mia dieta dimagrante!!!!! ahahahahah
RispondiEliminaMamma che bontà! Quei tocchi di focaccia con quei buchi belli intrisi d' olio e sapidi è una gioia per il cuore :-).
Un bacione
Cara Carla, davanti a questi piatti non resta che dire! Buon appetito.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte forte abbraccio.
Tomaso
Buono tutto ma i salumi li vedo a spizzico per colesterolo non bene per me. Mi ci affogherei però.... Buona serata.
RispondiEliminaio ci farei colazione pranzo e cena con un piatto cosi... vista mare si intende!!! Un abbraccio LA
RispondiEliminaWow che carrellata golosa e con la vostra focaccia....
RispondiEliminala focaccia ligure con questi golosissimi salumi (e alcuni proprio non li conoscevo!) ci sta non bene, di più! Un bacio
RispondiEliminawow ma quante bontà!!! che meraviglia!!
RispondiEliminaAdoro tutto questo ben di Dio Carla! Che gola mi fa questo piatto!
RispondiEliminaBacioni,
Mary
Fantastica questa focaccia ripiena, molto appetitosa! La assaggerei in tutte e due le versioni, la testa o testina c'è anche qui da noi, tagliata fina fina e con il pane fresco è fantastica!! Brava Carla, piatto godurioso!
RispondiEliminaCiao Crala, perdona il ritardo, ma eccomi finalmente a fare una sporpacciata virtuale (purtroppo solo virtuale) di questo ben di Dio di prodotti!
RispondiEliminaCerto, io passerei direttamente all'assaggio ora!
Grazie per avermi fatto scoprire tutti quei prodotti a me ignoti prima!
che goloso questo post, e quella focaccia mi fa venire l'acquolina in bocca.
RispondiEliminaNon conoscevo tutti questi salumi liguri, ma non faccio fatica ad immaginarne la bontà soprattutto con quella focaccia.
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