Pagine

La sbira per L'ITALIA NEL PIATTO

 
 
2 aprile 2021
 
Buongiorno a tutti. L'ITALIA NEL PIATTO questo mese ci propone i piatti poveri di un tempo, di chi andava nei campi o per mare, piatti che nella loro semplicità, e con ingredienti a volte di fortuna, cercavano di dare sostentamento e soddisfazione, superando l'indigenza. 
 
Piemonte: torta verde con riso e spinaci della nonna (ricetta di Pasqua) 
Lombardia: minestra mariconda
Emilia-Romagna: le zavardone
Marche: frascarelli
Umbria: passato di fave (ricetta con fava cottora dell'Amerino)
Basilicata: acquasale dei pastori (ricetta povera della cucina lucana) 
 
 
 
La sbira o zuppa di trippa è un piatto povero, pasto dei caravana o scaricatori del porto, che alla fine del turno affollavano le tripperie dei portici di Sottoripa, trovandosi gomito a gomito con gli sbirri che avrebbero iniziato di lì a poco la sorveglianza notturna del centro storico. E proprio dagli sbirri questa zuppa, semplice e nutriente, prende nome.
 
 

LA SBIRA   

800 g di trippa centopelle 
1 cipolla 
1 carota
½ costa di sedano
1 cucchiaio di foglie di rosmarino
2 cucchiai di salsa di pomodoro
1 l di brodo di carne (o quello di trippa, filtrato e sgrassato) 
sale, olio 
 
Fate bollire in acqua senza sale la trippa per almeno 3 ore, poi scolatela e tagliatela a listerelle. In una casseruola soffriggete in 3 cucchiai di olio sedano, carota, cipolla e rosmarino tritati, dopo 5 minuti unite la salsa di pomodoro e fate andare qualche minuto. Unite la trippa e coprite con il brodo, regolate il sale e portate a cottura in circa 1 ora.
 


 
Oggi la sbira si trova ancora nelle tripperie storiche, come La Casana (che esiste dal 1811), e in qualche ristorantino del centro storico dove è possibile assaggiare i nostri piatti più semplici e caratteristici del territorio e del genovesato. 
 
 
immagini dal web
 
 
Ma, come racconta nel suo libro "La cucina ligure" Alessandro Molinari Pradelli (ed. Il Messaggero), la trippa, nella Liguria della tradizione, è sinonimo del giovedì, come lo stoccafisso lo è del venerdì e le trofie del sabato, come dire che è presente in tante ricette e per tante occasioni. Nei tradizionali pellegrinaggi da Sestri Ponente al Santuario del Monte Gazzo, si raggiungeva la chiesa stanchi e bisognosi di rifocillarsi, anche prima di andare a pregare. Così l’osteria annessa alla piazzetta serviva la sbira fumante con vino fresco di cantina. Poi si poteva entrare in chiesa per partecipare alle funzioni e magari consegnare una tavoletta votiva per una grazia ricevuta.
 
 
immagini dal web

 
Torniamo il 2 maggio. Seguiteci, se vi fa piacere, su FB e su INSTAGRAM.
 
 
BUONA PASQUA A TUTTI! 
 
 
dal sito web F.lli Carli

14 commenti:

  1. Mi piace un sacco questo post! La sbira, le tripperie, mangiare gomito a gomito con gli sbirri... Sembra di essere nella trama di un vecchio film, mi sono proprio immaginata la scena!! Che belle le nostre tradizioni, le nostre città! A Roma invece la tradizione è "sabato trippa!". Super la tua ricetta ed il tuo post, buona Pasqua Carla!

    RispondiElimina
  2. Mi piace la trippa anche se la mangio da mia suocera, io non l'ho mai preparata. La tua ricetta è molto invitante.

    RispondiElimina
  3. amo la trippa, aggiungop questa ricetta a quella da provare.

    Tantissimi Auguri di Buona Pasqua

    RispondiElimina
  4. ma che interessante, non sapevo che avevate delle tripperie, anche questo è L'Italia nel piatto, non solo ricette, ma tradizione e conoscenza del territorio, bravissima Carla! Un abbraccio e buona Pasqua! <3

    RispondiElimina
  5. Che ricetta interessante. Ottima proposta.
    Un bacio

    RispondiElimina
  6. Adoro la trippa, ma in casa solo la sola a cui piace e per questo non ne gusto un buon piatto da tantissimo tempo!
    La tua zuppa di trippa è una vera tentazione, me la sogno mentre me la gusto con tanto di scarpetta finale!
    Un piatto davvero gustoso Carla!

    RispondiElimina
  7. Non mi piace la trippa anche a Trieste è un must al sugo con polenta o patate lesse. Io ho provato a fare le polpette di trippa, non male ma non le rifarei le trovi sul blog se ti può interessare. Buona Pasqua a te e Famiglia un abbraccio

    RispondiElimina
  8. Ti auguro di riuscire a trascorrere, seppur con tutte le limitazioni a cui siamo obbligati, la domenica di Pasqua in totale serenità … sperando che sia l’ultima in pandemia! Buona Pasqua !
    un abbraccio
    Alice

    RispondiElimina
  9. Un piatto povero ma di gran gusto, mi piace moltissimo!!

    RispondiElimina
  10. Ho una passione folle per la trippa! Mi sto gustando questo piatto con gli occhi! Un bacio e Buona Pasquetta!

    RispondiElimina
  11. Uh la trippa, quanto tempo che non la mangio! Grazie per tutte queste informazioni

    RispondiElimina
  12. Delizioso il tuo piatto, mi piace la trippa ma qui la trovo molto raramente. Grazie per aver condiviso questa meraviglia di gusto

    RispondiElimina
  13. Mi piace tantissimo la trippa ma non la mangio mai perchè mio marito invece né fa anche a meno"!
    Devo aspettare che me la prepari mia mamma, anche lei sempre in rosso e poi con le patate lesse!
    ciao
    Elisa

    RispondiElimina
  14. Questa zuppa è proprio un esempio perfetto di cucina povera. Grazie per le informazioni

    RispondiElimina