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Eccola, la mia paella

7 ottobre 2010

Il martedì è il giorno che, armandomi di santissima pazienza, prenoto i posti a teatro. Proprio poco fa sono riuscita a prendere i biglietti per "Questa sera si recita a soggetto", che diversi anni fa vidi con Mariano Rigillo nel ruolo principale e che adesso vedrò nella produzione della compagnia dei giovani del Teatro Stabile di Genova, con Cristina, l'amica di sempre. Perciò dedico a lei e alla sua famiglia (Ignazio detto Sem, marito, Francesco, figlio giramondo, Paolo, figlio sedentario, e Andrea, fratello) il quarto piatto.
E' la paella, che in effetti abbiamo mangiato insieme lo scorso inverno. Non c'eravamo tutti,  replicheremo per gli assenti.


PAELLA (4-6 p)

250 g di riso paraboiled
4 fusi di pollo
100 g di prosciutto cotto in una fetta sola
100 g di chorizo o salsiccia piccante
125 g di piselli sgranati
200 g di pomodori ramati
1 peperone rosso
20 gamberoni
1 kg di cozze
vino bianco secco q.b.
2 bustine di zafferano
un ciuffo di prezzemolo
1 limone
1 cipolla, 1 spicchio d'aglio
olio, sale, pepe, brodo vegetale (1 l)

Mettete a bagno in acqua salata per 2 ore le cozze, poi raschiatele e pulitele. Fatele aprire in una casseruola larga e bassa a fuoco vivo con un bicchiere di vino bianco. Tenetele da parte. Sciogliete lo zafferano in un mestolo di brodo caldo.
Mettete nella paellera 2 cucchiai d'olio e fatevi rosolare il pollo a fuoco dolce. Intanto tritate la cipolla, l'aglio, il prezzemolo e fate soffriggere il tutto in un'altra padella con un cucchiaio d'olio, quindi unitevi i pomodori spellati, privati dei semi e tagliati a dadini e fate cuocere per 10 minuti. Poi aggiungete il prosciutto a dadini, la salsiccia a rondelle e i piselli. Fate cuocere altri 10 minuti. Regolate il sale, quindi unite al pollo e continuate la cottura ancora 10 minuti.
Sgusciate le cozze, tenendo qualche mezzo guscio con il mollusco per la decorazione. Unite al pollo le cozze sgusciate, i gamberi con il carapace ma senza le teste, il peperone a listerelle e su tutto distribuite il riso; versatevi lo zafferano, il succo del limone e coprite con il brodo. Cuocete senza mescolare fino a quando il brodo si sarà assorbito completamente. In questo modo si formerà una crosticina dorata sul fondo della paellera. Se mancasse il sale, distribuitene un po' alla superficie, decorate con le cozze tenute da parte e fate riposare qualche minuto prima di servire.



La paella richiede dedizione, la dovete preparare e sorvegliare con amore, ma vi ricompenserà di certo!!!
Visto che è il mio cavallo di battaglia, con altrettanto amore mi sono portata la paellera da Valencia, ma la potete cucinare in una bella padellona o nello wok.

BUON APPETITO....

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. ma io nn loo sapevo che la paella è il tuo cavallo di battaglia! pensa è anche il mio! che ne dici la prossima volta che ci incontriamo tu mi fai la tua versione così anche i miei l'assaggiano e poi?? io dovrò fare la mia....a genova!? ahahahahah!!!!
    baci

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