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Uno spaccato di Liguria

13 aprile 2011

Grazie per tutte le belle cose che mi scrivete, quando non sto bene, sentirmi coccolata, mi fa stare meglio!
Oggi voglio postarvi qualcosa sulla mia terra per partecipare al candy di OGNI RICCIO UN PASTICCIO


Nell'entroterra di Lavagna, sulla via dell'ardesia, c'è il piccolo borgo di San Salvatore dei Fieschi, risalente al XIII secolo. Fu costruito, distrutto e ricostruito, per volere di questa famiglia, che ha dato dogi a Genova e lustro alla Repubblica Marinara. Storicamente importante, perchè tappa dei pellegrini che percorrevano la via Francigena, oggi è un posto silenzioso e pieno di fascino. Chi viene a visitarlo non resta colpito dalla storia, ma dalla tranquillità e dalla sua bellezza senza tempo.
Ci sono stata diverse volte, con persone che volevo lo conoscessero, per trasmettere qualcosa di me, attraverso un luogo, per dividere un posto che amo con chi, per varie ragioni, ho nel cuore. Borgo schivo, altero, di carattere...del resto stiamo parlando di Fieschi.
Anche a Genova c'è una piccola piazza del centro storico, Piazza San Matteo, circondata dalle case dei Doria, che hanno voluto la chiesa omonima come loro cappella privata, dove si respira la stessa aria. Qui ci passo spesso e tutte le volte almeno un attimo alzo il naso e guardo in alto...un fazzoletto di cielo fra i palazzi. Bellissimo.
In questa mia città, che amo visceralmente, dove si respira la storia, non certo come a Roma, ma magari come a Venezia, è il silenzio che prediligo, interrotto dal tubare dei colombi, dallo scorrere dell'acqua nei barchili, dai passi frettolosi di chi passa.







Nel silenzio, il gatto è l'indiscusso re di San Salvatore, come dei nostri vicoli.

Per finire vi trascrivo una poesia nel mio impossibile dialetto con traduzione, ovviamente :D

A porta do tempo   (Ernesto Pisani)

E domande son faete:
a risposta a vegnia.
Arrembase
in sce-a porta do tempo
dove a stradda
a no l'à de varianti.
E ogni giorno che passa
un de meno
e ogni giorno che passa
un de ciù.

La porta del tempo
Le domande son fatte:/la risposta giungerà./Appoggiarsi/alla porta del tempo/dove la strada/non ha alternative./E ogni giorno che passa/uno di meno/e ogni giorno che passa/uno di più.

E visto che di blog di cucina si tratta, oggi vi posto la ricetta della torta pasqualina, un classico della cucina ligure.

Prima di tutto dovete preparare la pasta matta, impastando 600 g di farina OO, 6 cucchiai di olio, 300 cc di acqua e 12 g di sale. Quando avrete ottenuto un impasto morbido, fate una palla e mettetela a riposare sotto una pentola nella quale avrete portato l’acqua a bollore, la pentola sarà caldissima e girata sulla pasta la renderà morbida e  permetterà di tirarla sottile sottile.
Preparate il ripieno.
Tritate 1 cipolla bianca e tagliate a julienne 1 kg di bietole o di erbette, mettete a rosolare la cipolla in padella e quindi unite le bietole per farle appassire. Se dovessero risultare ancora bagnate, strizzatele un po' fra le mani. Battete in una ciotola 4 uova con abbondante maggiorana tritata, 4-5 cucchiai di grana grattato, sale, pepe, noce moscata; da ultimo unite le verdure.
Adesso bisogna stendere la pasta. Tagliatela in tanti parti, poi stendete con il matterello, quindi per renderla più sottile possibile, sollevatela con le mani da una parte e fatela cadere verso il basso trascinata dal suo peso: se la pasta è elastica come deve essere, non si romperà. Se succedesse farete dei piccoli rattoppi. Ungete una teglia (28 cm di diametro) e disponete la prima sfoglia. Tiratene un'altra, ungete la prima e coprite con la seconda. Abbiate cura di far sbordare la pasta dalla teglia. Poi mettete il ripieno, livellate bene e coprite con 500 g di ricotta. Se vi piace fate una fossetta al centro e apritevi un uovo intero, che si rassoderà cuocendo al forno. Poi preparate le sfoglie di chiusura, io ne ho fatte 4, le vecchie massaie genovesi ne facevano fino a 12 sottilissime, ungete sempre fra una sfoglia e l'altra. Sigillate i bordi di tutte le sfoglie facendo un cordoncino quindi inserite una cannuccia da bibita al di sotto della sfoglia più esterna, soffiate per gonfiare la pasta, quindi chiudete velocemente il buchino, infornate a 190°C per 35-40 minuti.
Ecco qua il risultato




Basta, vi ho fatto una testa così, ma spero di non avervi annoiato.
Baci a tutti :)

12 commenti:

  1. a genova io e mio marito ci veniamo appena possiamo, ci piace tantissimo. Passare per i vicoli è la nostra passione, è davvero una bella città. S. Salvatore Fieschi invece lo conosco solo di nome, ma non ci sono mai stata. Prima o poi provvederò. Per il prossimo futuro una visitina all'Euroflora è d'obblogo!
    Un bacio e a presto (grazie per la poesia)

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  2. Che bela poesia a me apiaixiua! Baci!

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  3. bello, mi piace leggere di luoghi che non conosco e, col pensiero, respirare ricordi e piacevoli atmosfere, Brava Carla!
    Bella anche la Pasqualina, un intramontabile del mese d'aprile
    Bacione !!

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  4. ottima versione della pasqualina, mi piace così come mi piace il tuo blog cui mi iscrivo subito, e poi è bello scoprire una fooodbloger concittadina! se ti dai un'occhiata al mio blog la piccola casa

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  5. Ciao carissimi amici vecchi e nuovi, sono davvero lieta che la mia Liguria vi piaccia:D
    Ora Max volo da te!

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  6. Innanzi tutto perdonami che son arrivata dopo qualche giorno ^_^
    Le tue foto son davvero molto belle, come tutto il post :)
    La ricetta poi mette una grade fame!
    Ti ringrazio davvero tantissimo per aver partecipato al mio candy!
    Ti inserisco tra le partecipanti ed inbocca al lupo!!! ^__^

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  7. ma è fantastica questa cosa...proverò di sicuro curiosa come sono...ma dubito di riuscirci!

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  8. Ho visto che è la ricetta per il prossimo mese di quanti modi di fare e rifare! Bella! ...e buona!... Non vedo l'ora di provarla, seguendo bene poi i passaggi della pasta messa a strati... In po' come si fa coi fogli fini di pasta fillo! :)
    Domandina... La pasta ho letto che la metto a riposare sotto una pentola dove ha bollito dell'acqua.. Ma quantomprima?... Nel senso... La pentola deve essere caldissima appena tolta dal fuoco o un po' piú tiepida? Quanto la lascio?
    Scusa per le,domande... Ma nn vedo l'ora di farla! ;)
    Bacioni
    Terry

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  9. Mi incuriosisce questo metodo... spero di riuscire a farla!!!
    Solo una domandina... le "sfoglie" di pasta che chiudono vanno unte... quelle sotto no?

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  10. Anche io ti chiedo delucidazioni sul quesito di Terry, cosa vuol dire: (fate una palla e mettetela a riposare SOTTO una pentola in cui avrete fatto bollire dell'acqua).
    Sembrerebbe che si debba mettere il fondo bollente della pentola sulla masta matta, invece sarei più propensa a credere che tu intenda: di capovolgere sulla palla della pasta matta la pentola ancora calda e umida, come fosse una campana.
    Aspettiamo chiarimenti.
    Grazie

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  11. Buongiorno cara Carla Emilia, molte amiche ci stanno scrivendo nella mail privata della Cuochina per avere delucidazioni riguardo a questo passo della tua ricetta: "Quando avrete ottenuto un impasto morbido, fate una palla e mettetela a riposare sotto una pentola in cui avrete fatto bollire dell'acqua." Ci permettiamo di riportare qui la risposta che hai dato a Terry per semplificare le cose, ma per nostra opinione sarebbe meglio che lo specificassi anche nel post: "allora per la pasta della pasqualina, devi farla riposare sotto una pentola nella quale hai portato l’acqua a bollore, la pentola sarà caldissima e girata sulla pasta la renderà morbida e ti permetterà di tirarla sottile sottile". Grazie per la collaborazione, un abbraccio la Cuochina

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  12. Carla Emilia ci provo, adoro la torta pasqualina certo che le sue numerose sfoglie mi hanno sempre preoccupato ma tu l'hai spiegato molto bene...al 6 aprile

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